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editors = ["alexius.md"]
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has_toponyms = ["toponym2.md"]
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title = "Faeddare Benente: fabule speculative di sardegne "
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# Concept Notes
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**Key Words**: Sardegna, Speculazione fabulativa, postcolonialismo, rappresentazione, territorio, ambientalismo, orientalismo,
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identità, futuribile, creolità, lecture performance, epistemologia, oralità
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**Format**: Lecture performance (ibridazione tra formato accademico, didattico e performativo con supporti audiovisivi)
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**Abstract**: La lecture performance intende raccontare una storia di tipo fantascientifico, o meglio di fabula speculativa
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(FS): in una temporalità scombussolata, l’isola della Sardegna viene parzialmente sommersa a causa dell’innalzamento delle
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acque, dovuto al cambiamento climatico, passando così ad essere un arcipelago di varie isole. Una coralità di personaggi,
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la parte agentiva nella produzione della Storia, si riunisce e interviene nel processo di creare un archivio di ciò che si
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è perso e dimenticato in modo da contribuire a conservare e determinare la storia e l’identità di quel luogo e quelle genti.
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Lo sforzo archivistico confluisce in un un finale catastrofico in cui l’arcipelago e le genti che lo abitano vengono
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definitivamente sommersi consegnando all’oblio lo sforzo mastodontico di creare identità, sebbene plurali e creole ma
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comunque identità cristallizzate.
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**Passo per passo**: La rappresentazione di un s/oggetto, ovvero la narrazione che uno o più agenti ne fanno, contribuisce
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a crearne un’immagine, contemporaneamente osservata dall’esterno e interiorizzata dal s/oggetto stesso, che in ultima
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istanza produce un’identità. Questa identità-prodotto non è neutra e la rappresentazione che contribuisce a crearla è
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specchio di un preciso intento politico-culturale che si manifesta nei momenti in cui la cristallizza in determinate
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aggettivazioni. La struttura narrativa della fabula speculativa permette di esplicitare un novero di rappresentazioni
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della Sardegna che mettono in scena un luogo che si situa ai margini, privo di storicità, bloccato in un tradizionalismo
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primitivo e folklorico e essenzializzato a tal punto da essere incapace di produrre altre rappresentazioni di sé se non
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quelle che l’esterno ha per lui prodotto. Passando dallo status di isola a quello di arcipelago è possibile decostruire la
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rappresentazione dell’isola come luogo dall’identità monolitica, immutabile e isolata nella sua purezza geografica in favore
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di una geografia creola fatta di numerose isole in comunicazione fra loro, concetto questo ispirato alla creolité teorizzata
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dallo scrittore Edouard Glissant. Il momento dell’innalzamento delle acque marine permette anche di giocare con la dualità
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del mondo emerso in contrasto con quello sommerso, specchio che rimanda alla dualità di rappresentazioni che della sardegna
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si può fare, da un lato una rappresentazione monolitica e essenzialista (sommersa) e dall’altro una rappresentazione
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multipla, proiettata al futuribile e che metta in discussione la rappresentazione unica e detrimentale delle Sardegne
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(emerso). L’elemento dell’innalzamento delle acque è un chiaro rimando al cambiamento climatico e alle conseguenze materiali
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che certi tipi di rappresentazione, di stampo coloniale, hanno portato sul territorio e sulla gente: avvelenamento,
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distruzione di ecosistemi, land grabbing, water grabbing, turistificazione del territorio e della cultura, etc..
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