Aggiornare 'content/highlight/ultrabandiere.md'

This commit is contained in:
Raytrayen Beakovic Lauria 2021-09-04 02:41:09 -07:00
parent 32a1db5679
commit 8a7d23b3d4
1 changed files with 2 additions and 0 deletions

View File

@ -4,3 +4,5 @@ editors=["raytrayen.md"]
+++
Il laboratorio che meglio sintetizza e spiega la didattica del collettivo artistico ![](author:guerrillaspam.md) è Ultrabandiere, laboratorio ideato con Mattia Branca e attuato, nel 2019, allo Spazio Popolare Neruda, un occupazione abitativa multiculturale di Torino. Le creazioni, simili al progetto Bandiere Parlanti, furono vessilli cuciti con stoffe di riuso con lintento di raccontare la storia e i sogni degli autori. Il progetto si è ispirato, come Bandiere Parlanti, alle Bandiere Asapo delle popolazioni Fante del Ghana; queste sono usate dagli abitanti per tramandare la storia del villaggio e attraverso luso di immagini e colori gli autoctoni riconoscono la narrazione, la capiscono e la raccontano. Il sapere orale viene tramandato per immagini. Il titolo scelto, per il progetto, rappresenta molto bene la volontà di superare il concetto stesso di bandiera nazionale che identifica qualcosa ma esclude qualcosaltro. Le opere si presentano come narrazioni aperte, da interpretare, ma che parallelamente propongono iconografie colme di significato. «Larte non vuole costruire unidentità comune ma cercare di comprendere la complessità dellidentità che abbiamo, il linguaggio artistico include e supera i confini, soprattutto se si lega alla storia».203 Lesperienza di Ultrabandiere è stata emblematica, poiché si è trattato di uno dei casi meglio riusciti dellunione tra diverse tecniche e discipline che hanno emesso in atto una differente maniera di lavorare ponendosi contro i dogmi imposti dalla società occidentale. Il progetto si è svolto in un edificio occupato, con famiglie richiedenti asilo, persone senza una casa: gli invisibili della società. Il massimo risultato non si ebbe con la sola creazione delle bandiere, ma anche grazie al fatto che i vessilli vennero esposti e accompagnati dai loro autori, in luoghi istituzionali quali musei, fondazioni e università. Questo fece sì che i creatori, con le loro storie, venissero messi a diretto contatto con spazi e persone con cui difficilmente sarebbero riusciti (e riuscirebbero tuttora) ad interagire.
![](/uploads/ultrabandiere01.jpg)